L’anestesia chirurgica in medicina veterinaria

Articolo informativo riguardo l’anestesia chirurgica in medicina veterinaria
(anestesia del cane, gatto, furetto, coniglio nano, criceto)

Ogni intervento chirurgico di una certa entità richiede un anestesia generale per evitare al paziente stress ed
inutili fastidi e permette al chirurgo di eseguire l’operazione necessaria in modo rapido ed efficace. Nella
nostra struttura veterinaria a Roma si eseguono interventi chirurgici su pazienti animali di tutte le età e con
varie necessità terapeutiche. La maggior parte degli interventi viene eseguito con l’ausilio dell’endoscopia e
con il laser chirurgico. Questo garantisce il massimo di precisione ed il minimo di fastidio per il paziente cane
o gatto anche nel periodo postoperatorio.
In seguito alla visita pre-operatoria da parte del medico veterinario esperto in anestesia (sono domande
frequenti: sono note delle allergie ? – quali malattie ha avuto in passato ?) – ha subito altri interventi ?), il
paziente viene sedato, somministrando nel muscolo della coscia una piccola dose di tranquillante. Risulta
importante, che il paziente sia a digiuno da almeno 6-8 ore, ma bisogna in ogni caso seguire le indicazioni
individuali forniti dal veterinario. Viene effettuata poi una valutazione elettrocardiografica (ECG) ed il paziente
viene collegato tramite alcuni sensori e cavi all’apparecchiatura di monitoraggio anestetico (Monitor multiparametrico).
Gli strumenti usati sono analoghi all’apparecchiatura delle sale operatorie degli ospedali di
medicina umana e permettono all’anestesista di monitorare e seguire nel dettaglio una serie di parametri
vitali, descritti qui in seguito. In modo particolare viene controllata la funzione del cuore e del polmone,
ambedue organi fondamentali per mantenere l’omeostasi del sistema cardiocircolatorio e respiratorio.

Viene poi inserito in una vena un ago cannula, come viene usato normalmente per le fleboclisi, attraverso il
quale un anestetico ad azione ultra-rapida viene somministrato. Si inserisce poi nella trachea un tubo
endotracheale di silicone morbido, che viene collegato alla macchina di anestesia gassosa. Questo
particolare macchinario somministra al paziente una speciale miscela di gas anestetico e ossigeno durante
tutto l’intervento chirurgico. Il paziente così si addormenta e non percepisce niente fino alla fine dell’intervento
e fino al risveglio completo. Per tenerlo al caldo e comodo, utilizziamo dei morbidi cuscini riscaldati. Il nostro
personale è tenuto a trattare ogni paziente che dorme con la massima attenzione e dolcezza e ogni
manualità viene eseguita con la massima accuratezza.
Durante tutto l’intervento chirurgico, il medico veterinario, dedicato al monitoraggio anestetico osserva la
fluttuazione fisiologica dei parametri vitali sul monitor, segue le istruzioni del chirurgo durante le varie fasi
dell’intervento ed è in grado di intervenire con azioni specifiche in caso di anomalie o reazioni impreviste da
parte del paziente (reazioni allergiche, reazioni inattese verso i farmaci, cambiamenti della funzione
respiratoria o cardiaca) ed è formato per eseguire anche tutte le necessarie operazioni e manovre di
rianimazione, in analogia a quanto avviene nelle sale operatorie per i pazienti umani.

Il monitoraggio dei parametri vitali nel paziente anestetizzato

a) Monitoraggio della pressione del sangue e della frequenza cardiaca
Oggi si utilizzano generalmente nelle strutture veterinarie dei monitor multi-parametrici, i quali riassumono su
uno schermo/monitor video una serie di parametri vitali, tra i quali anche la misura della pressione del sangue
sistolica e diastolica. Il monitoraggio della pressione sanguigna nel paziente cane e gatto si può effettuare in
diversi modi, applicando un manicotto a livello degli arti oppure inserendo un sensore direttamente
nell’arteria. Viene rilevata anche la pressione arteriosa media, che fornisce all’anestesista veterinario una serie di importantissime informazioni sulla funzione dell’apparato circolatorio durante l’anestesia veterinaria.
Eventuali situazioni di ipotensione (pressione troppo bassa) o ipertensione (pressione troppo alta), possono
essere identificate tempestivamente e corrette in modo adeguato.
b) Monitoraggio elettrocardiografico – ECG
La visita cardiologica nel paziente umano e nell’animale viene accompagnata sempre da un esame
elettrocardiografico. Ma anche in assenza di malattie del cuore, l’ECG è una misurazione diretta dell’attività
elettrica del muscolo cardiaco e fornisce da prima dell’intervento preziose informazioni relative alla
frequenza, all’attività e del ritmo del cuore. Può evidenziare la comparsa di anomalie intra-operatorie, come le
aritmie cardiache e gli squilibri elettrolitici, tutti fattori importanti da valutare durante tutta l’anestesia. Non è
raro scoprire durante un intervento delle anomalie del tracciato ECG, che altrimenti sarebbero rimaste
inosservate.
c) Monitoraggio della respirazione
Con l’auscultazione ripetuta con un semplice stetoscopio, la valutazione del colore delle mucose orali, tramite
la capnografia e con la ossimetria del polso, si ottiene una valutazione continuativa della funzione respiratoria
del paziente. Rumori cardiaci e respiratori anomali possono evidenziare la comparsa di anomalie, come il
colore delle mucose indica lo stato di perfusione del letto capillare periferico. La funzione del capnografo
risulta particolarmente utile durante tutto l’intervento, in quanto viene valutato continuamente il flusso d’aria in
espirazione ed ispirazione e la CO2, da cui dipende il controllo della respirazione a livello dei centri bulbari
dell’encefalo. L’anestesista tiene sotto controllo anche questo parametro ed ogni variazione, viene aggiustata
con il controllo della ventilazione o modificando la profondità dell’anestesia per ottimizzare l’efficienza della
respirazione spontanea. In certi casi, come durante alcuni interventi in torace (sul polmone e cuore per
esempio), si rende necessaria una respirazione artificiale, gestita sotto il controllo dell’anestesista con un
ventilatore automatico.
d) Monitoraggio della temperatura corporea
La temperatura corporea del cane, specialmente dei cani di taglia piccola e dei gatti, risulta particolarmente
importante; vengono usati non solo dei cuscinetti riscaldati durante tutto l’intervento chirurgico, ma viene
registrato e monitorato con un sensore termico, ogni fluttuazione della temperatura corporea. Questo non ha
solo una ragione di comfort per il paziente, come potrebbe sembrare, ma permette un controllo importante,
visto che gli anestetici alterano i normali meccanismi di termoregolazione del sistema nervoso (SNC). Il
monitoraggio di questo parametro permette all’anestesista di mantenere una corretta ossigenazione e la
corretta termoregolazione riduce al minimo i tempi di risveglio al minimo. Risulta altrettanto importante tenere
il paziente al caldo dopo un intervento chirurgico.                                                                                                                             e) Monitoraggio della produzione di urina
Nei pazienti animali con compromissione della funzionalità renale, risulta importante controllare la produzione
di urina durante tutto l’intervento. Questa valutazione si effettua generalmente durante interventi di lunga
durata e l’animale deve mantenere una produzione di urina pari a 1-2 ml/kg/ora, raccolta con un catetere
urinario.
In tutte queste considerazioni non è da sottovalutare la mirata scelta dei farmaci anestetici e dei protocolli di
anestesia provati e pubblicati nella letteratura scientifica internazionale, quali protocolli sicuri ed efficaci nel
cane e nel gatto.
La giusta combinazione tra la prestazione professionale di un medico veterinario anestesista in sala
operatoria, la scelta del protocollo anestesiologico adatto al singolo paziente ed un attento e continuo
monitoraggio dei parametri vitali, rendono oggi l’anestesia in medicina veterinaria una procedura molto sicura
e garantiscono assenza di dolore ed un rapido recupero e risveglio per il ritorno a casa anche nel caso di
interventi chirurgici in Day Hospital.

 

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